Quanto costa aumentare la potenza del contatore elettrico

Le 3 cose da sapere:
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Aumentare la potenza può evitare disservizi e offrire maggiore libertà nei consumi.
1Aumentare la potenza può evitare disservizi e offrire maggiore libertà nei consumi.
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Gli elettrodomestici moderni rendono la potenza standard di 3 kW spesso insufficiente.
2Gli elettrodomestici moderni rendono la potenza standard di 3 kW spesso insufficiente.
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La richiesta va inoltrata direttamente al proprio fornitore di energia elettrica.
3La richiesta va inoltrata direttamente al proprio fornitore di energia elettrica.
Aumentare la potenza del contatore può sembrare una scelta tecnica, ma nella realtà ha conseguenze pratiche, economiche e organizzative ben precise. Se il contatore “salta” spesso, se si utilizzano contemporaneamente più elettrodomestici o se si installano dispositivi energivori (come pompe di calore, piani a induzione o colonnine di ricarica per auto elettriche), è probabile che la potenza attuale non sia più sufficiente. In questi casi, valutare un aumento della potenza contrattuale può evitare disservizi e offrire maggiore libertà nei consumi. Ma è una scelta da ponderare attentamente, perché comporta costi fissi aggiuntivi e tempi tecnici di gestione.
Sommario
Perché aumentare la potenza del contatore
Il motivo principale è legato alla frequente interruzione della corrente elettrica durante l’uso simultaneo di più apparecchi. I contatori domestici standard in Italia hanno una potenza impegnata pari a 3 kW, ma questa soglia può essere insufficiente in abitazioni con elettrodomestici moderni e consumi elevati, oppure in contesti in cui è presente un impianto fotovoltaico con pompa di calore o un sistema di ricarica per veicoli elettrici. L’aumento di potenza consente di gestire meglio i carichi elettrici ed evitare distacchi automatici.
Quanto costa aumentare la potenza del contatore
Il costo per l’aumento della potenza si compone di due voci: costi una tantum per l’attivazione e costi fissi ricorrenti sulla bolletta.
Dal 2023, il sistema tariffario prevede un costo di 69,40 € per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta, al quale si somma un contributo fisso al fornitore (di solito intorno ai 25-30 €) e l’IVA. A questo si aggiunge un aumento del costo annuo fisso in bolletta, calcolato in base alla nuova potenza impegnata.
Nel dettaglio, per ogni kW aggiunto si paga un costo fisso annuo di circa 24 €/kW, che si somma agli oneri di sistema e alle spese per trasporto e gestione contatore. I prezzi possono variare leggermente in base al contratto e al gestore, ma questa è la media attuale per i clienti in mercato tutelato e libero.
Esempi di costi per aumenti comuni
Per passare da 3 kW a 4,5 kW, una delle richieste più frequenti, il costo una tantum è di circa 104 €, a cui si aggiungono circa 36 € all’anno in più in bolletta. Il passaggio da 3 kW a 6 kW, utile per chi ha una casa di grandi dimensioni con più climatizzatori o piani a induzione, costa circa 208 € una tantum e comporta un incremento annuo fisso di circa 72 €.
Come fare la richiesta
La richiesta di aumento potenza va inoltrata direttamente al proprio fornitore di energia elettrica, che farà da tramite con il distributore locale (come E-Distribuzione, Unareti, Areti ecc.). La procedura può essere avviata tramite area clienti online, call center o sportello fisico, a seconda del gestore. Dopo l’inoltro, il fornitore comunica tempi e costi stimati e, una volta accettato il preventivo, avvia l’iter con il distributore.
Tempistiche per l’aumento della potenza
In genere l’intervento viene eseguito entro 5 giorni lavorativi dalla conferma del cliente. Se il contatore è elettronico e telegestito, l’operazione può avvenire anche da remoto, in tempi più rapidi. In caso di contatori non aggiornati o impianti elettrici non a norma, potrebbero essere necessari interventi tecnici aggiuntivi.
Quando conviene davvero aumentare la potenza
L’aumento conviene solo se il problema dei distacchi è frequente e documentabile, oppure quando si prevedono nuovi e importanti carichi elettrici. In caso contrario, può essere più conveniente cercare di ottimizzare i consumi, evitando l’uso simultaneo di elettrodomestici energivori e valutando strumenti intelligenti di gestione energetica.
Inoltre, prima di aumentare la potenza, è sempre utile fare un’analisi dei carichi domestici effettivi, valutare le abitudini quotidiane e considerare eventuali modifiche all’impianto o all’uso degli elettrodomestici.
Alternative all’aumento di potenza
Tra le alternative troviamo l’ottimizzazione dei consumi, che consiste nel distribuire in modo più efficiente l’uso degli apparecchi elettrici durante la giornata. Un’altra opzione è adottare sistemi di power management domestico: questi dispositivi controllano in tempo reale i consumi e impediscono il superamento della soglia attivando o disattivando alcuni carichi in automatico.
Infine, per chi ha un impianto fotovoltaico, è possibile valutare l’autoconsumo intelligente con accumulo, in modo da alleggerire la rete nei momenti di picco e sfruttare al massimo l’energia prodotta in casa.
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